Considerazioni, interventi e rimedi per la risoluzione dei problemi provocati dalle candele bruciate
I sistemi di avviamento generano la scintilla necessaria per l’innesco del processo di combustione. Gli elettrodi delle candele di accensione ricevono la corrente a bassa tensione dalla batteria e avviano il ciclo termico del motore. Attivano la miscela di benzina e aria, ma tendono ad usurarsi col passare del tempo perché ricevono continue sollecitazioni termodinamiche ed elettriche.
Candele bruciate: le cause di un danno strutturale comune e ricorrente
I dispositivi di avviamento funzionano al meglio quando i due elettrodi si trovano ad una giusta distanza. Per regolare questo spazio si possono utilizzare degli appositi spessimetri in grado di aumentare o diminuire il gap tra gli elettrodi.
Gli interventi di calibrazione vengono predisposti per ridurre le dispersioni di energia, uniformare il processo di combustione e migliorare le prestazioni generali della vettura.
I danni strutturali subentrano quando le candele di accensione si bruciano a causa delle temperature troppo elevate raggiunte dalla camera di combustione, dai depositi oleosi e dai problemi al sistema di accensione. I dispositivi danneggiati presentano anche delle deformazioni anomale, delle incrostazioni o delle erosioni sugli elettrodi. Tali segnali denotano la presenza di guasti provocati dalla cenere sedimentata e dall’accumulo eccessivo di fuliggine. Le bruciature vere e proprie, invece, vengono causate dalla fusione degli elettrodi e dall’errata dissipazione del calore.
I danni e le situazioni avverse che determinano la sostituzione delle candele di accensione bruciate
Gli interventi di riparazione vengono intrapresi per riparare i componenti rotti o usurati. Le candele in platino o all’iridio delle vetture più moderne, ad esempio, si possono cambiare ogni 60.000 km.
I dispositivi di accensione dei veicoli più datati, invece, vengono rimpiazzati con una maggiore frequenza. Le prestazioni diminuiscono, ma con le turbine a geometria variabile si possono ritardare gli interventi di manutenzione e sostituzione perché senza alcun picco di potenza improvvisa, le dissipazioni di calore non raggiungono le temperature responsabili della fusione degli elettrodi.
I ricambi vengono eseguiti quando le candele presentano uno strato marrone di cenere incrostata. Questa patina attesta la presenza di olio motore nella camera di combustione e l’uso improprio di additivi nella benzina. La fuliggine è causata da una carburazione troppo grassa riconducibile ad una miscela errata di carburante e aria. Gli elettrodi si possono bruciare anche durante l’accensione della vettura quando la temperatura raggiunge un grado termico troppo elevato in un breve lasso di tempo.
L’importanza della manutenzione regolare per la salvaguardia dei dispositivi più delicati
Le candele di accensione svolgono un ruolo indispensabile per la circolazione di qualsiasi automobile, ma al tempo stesso sono molto fragili. Questi dispositivi richiedono degli interventi di manutenzione costanti perché subiscono le conseguenze dell’usura e delle variazioni termiche. Influenzano la guida e anche un’avaria può dipendere da una semplice candela del motore bruciata, danneggiata o logorata.
Le principali difficoltà sorgono quando le automobili non partono o perdono potenza durante la fase di accelerazione. Quando un motore non riceve la potenza necessaria, la velocità cala e la vettura può anche spegnersi all’improvviso.
Le automobili, in queste condizioni, viaggiano anche con meno cilindri perché il carburante non viene incendiato in tutte le camere di combustione. Gli sprechi causano un incremento dei consumi di benzina e gli scarichi emettono dei fumi neri, densi e persistenti. Ecco perché le candele bruciate vengono rimpiazzate con dei dispositivi calibrati con cura a seconda del grado termico, del sistema di alimentazione e della miscela di aria e carburante.