Curiosità 

I segreti per una frittata al tartufo davvero perfetta

Fra i tanti piatti della tradizione italiana che si possono preparare con il tartufo, la frittata al tartufo nero sembra essere uno dei più semplici da cucinare. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché sottovalutare la preparazione di questa pietanza può far commettere errori che rischiano di compromettere, almeno in parte, il buon esito della ricetta.

La frittata con il tartufo nero è una specialità tipica umbra, ma in realtà è ormai diffusa in ogni parte d’Italia: basta conoscere un fornitore di tartufi online (e se tu non sai dove trovarlo, clicca qui).

Il tartufo nero

La frittata con il tartufo nero è un evergreen che non possa mai di moda e che può essere preparato davvero in poco tempo: un quarto d’ora al massimo, di cui cinque minuti di cottura. Chiunque si ritenga un estimatore dei tartufi ha provato almeno una volta nella vita questo piatto.

Ma qual è il motivo per il quale è il tartufo nero che bisogna privilegiare? La ragione principale va individuata nel fatto che il tartufo bianco deve essere usato solo a crudo; quello nero, invece, sopporta senza difficoltà le temperature più alte, e anche se viene cotto mantiene il proprio aroma e il proprio sapore.

Come scegliere il tartufo da usare per una frittata

Il tartufo estivo è uno di quelli che possono essere usati per una frittata, ma non l’unico: vanno bene anche il tartufo nero pregiato e quello uncinato. Ovviamente la scelta varia anche in funzione della disponibilità stagionale, fermo restando che per la frittata è auspicabile usare il tartufo fresco.

Inoltre, deve essere un prodotto di alta qualità, con un livello di maturazione adeguato. Se si ha modo di tastarlo, il tartufo deve avere una buona elasticità e una consistenza intermedia fra il morbido e il duro.

Dopo aver comprato il tartufo, se non lo si usa subito occorre avvolgerlo in un foglio di carta assorbente e poi metterlo dentro un contenitore con chiusura ermetica da collocare in frigo. Così, lo si conserva fino a quando lo si utilizzerà, ricordando comunque che dopo una settimana inizierà a deteriorarsi. Inoltre, la carta assorbente deve essere sostituita tutti i giorni.

Come scegliere le uova da usare per la frittata

Ma acquistare un tartufo di qualità rischia di essere inutile – e, anzi, di rivelarsi uno spreco di soldi – se per la frittata non si utilizzano delle uova buone. Buone, cioè fresche, meglio se provenienti da galline allevate a terra: la differenza di sapore rispetto alle uova di altre tipologie di sente, e non poco.

Ma come si fa a capire se un uovo è fresco? Una prima prova può essere quella uditiva: avvicinando l’uovo all’orecchio e agitandolo, non deve fare rumore. Un altro test è quello visivo; le uova fresche, nel momento in cui vengono osservate controluce, lasciano intravedere al proprio interno una camera d’aria che occupa una quantità minima di spazio.

La ricetta della frittata al tartufo nero

Per preparare una frittata per 4 persone, c’è bisogno di:

  • 6 uova
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 tartufo nero del peso di circa 30 grammi (di medie dimensioni)
  • 1 cucchiaino di succo di limone
  • 1 cucchiaio di olio di oliva extra vergine

Per prima cosa è necessario pulire il tartufo e poi grattugiarlo. Dopodiché si prende una padella abbastanza capiente in cui si mette a soffriggere l’aglio con l’olio. Nel frattempo, in un piatto a parte si rompono le uova: dopo averle sbattute, si aggiusta di sale, si versa il succo di limone e si unisce il tartufo grattugiato.

Nel momento in cui l’aglio comincia a diventare dorato, lo si toglie e si mette in padella il composto. Si abbassa il fuoco e si fa cuocere da tutti e due i lati, un paio di minuti per parte; per rigirare la frittata ci si può aiutare con un coperchio.

I suggerimenti per una frittata perfetta

La frittata è un piatto solo in apparenza semplice, perché si corre sempre il rischio di bruciarla sul fondo, con la conseguenza di un sapore amarognolo. Per avere una frittata con una consistenza più morbida, si può pensare di separare i rossi dai bianchi delle uova; così gli albumi possono essere montati a parte insieme a una presina di sale.

Quando i bianchi sono ben montati, si mescolano con i rossi usando una spatola e muovendola in maniera delicata dal basso in alto, così da far incorporare aria al composto.

Per quel che riguarda il tartufo si può usare sia quello fresco che disidratato. Un piatto simile è quello delle uova strapazzate o stracciate, sempre con il tartufo: in questo caso non si prosegue la cottura fino in fondo, e si mescolano le uova in padella per avere una sorta di crumble morbido.

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