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Mercato dell’auto: segnali positivi

Il mercato dell’auto ha dato finalmente dei segnali positivi dopo un lungo periodo di stasi e di contrazione degli acquisti. Quali sono le cause della crescita del mercato? Qual’è il tipo di propulsione preferita da chi compra? Hanno acquistato più le aziende o i privati?

Per rispondere a tutte queste domande abbiamo chiesto un parere a Matteo Grignani dell’omonima concessionaria auto a Pavia.

Chiusura in positivo nel 2019 per il mercato dell’auto

Gli ultimi sprazzi del 2019 hanno fatto tirare un lungo respiro di sollievo al mercato italiano dell’automobile. Dopo anni complessi, in cui si è pagata molto cara la crisi economica che attanaglia il settore dal 2007, il Dicembre 2019 ha fatto segnare un’aumento delle vendite del 12,5%. Questa ripresa a due cifre ha fatto salire il bilancio dell’intero anno al +0,3%, un risultato molto meno entusiasmante ma che, almeno, fa ben sperare per il futuro.

C’è da dire che il mercato dell’auto italiano sta avendo un andamento estremamente altalenante: l’ultimo rialzo a due cifre (+12,75%) risale allo scorso Settembre, che ha seguito un Agosto in calo e ha anticipato un Ottobre e un Novembre in cui la crescita del mercato è stata molto lenta e stanca.

Per quanto riguarda l’alimentazione, il diesel è sempre meno venduto mentre si registra un vero e proprio boom delle alimentazioni alternative: il metano sale del +140% e le Gpl del 22,8%. Le auto ibride registrano un aumento del 70,1%, mentre le auto elettriche crescono del 122,1%. In risposta al calo delle vendite del diesel il benzina sta conoscendo una crescita importante, anche se non paragonabile a quella della vendita delle auto elettriche: +31,01%.

Da sottolineare però che la fase positiva del mercato non è sostenuta dagli acquisti dei privati, bensì dagli acquisti aziendali e dai noleggi a lungo termine, che stanno sostituendo sempre più spesso l’acquisto di un’autovettura propria da parte dei privati cittadini.

Inizio anno incoraggiante per il mercato dell’auto?

Con queste premesse è lecito sperare in un trend positivo anche nei primi mesi del 2020, che potrebbero portare a risultati meno altalenanti, assicurando al settore quella stabilità perduta ormai da molto tempo.

Da ogni parte però arrivano avvertimenti a prendere questi dati con la dovuta cautela: analizzarli in maniera corretta serve proprio ad essere oggettivi senza lasciarsi prendere da facili entusiasmi.

Il Centro Studi Promotor fa sapere, infatti, che la crescita del Dicembre 2019 era ampiamente prevedibile per l’andamento interno del mercato automobilistico, che tra l’altro a Dicembre ha potuto godere di un giorno lavorativo in più rispetto allo stesso mese del 2018 (in riferimento al quale si è misurata la crescita).

Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) ha sottolineato quanto il settore abbia bisogno di un forte sostegno da parte dell’Unione Europea. L’obiettivo comune a tutti i produttori di autovetture è il raggiungimento di un equilibrio tra le nuove esigenze di sostenibilità ambientale che l’Europa ha fatto proprie attraverso il cosiddetto Green Deal e le necessità economiche delle grandi case di produzione, che oggi non sono in grado di sostenere la realizzazione e il potenziamento delle infrastrutture per realizzare autovetture che sfruttino combustibili alternativi.

La speranza del 2020 sta nella promessa di cospicui stanziamenti di fondi da parte dell’Unione Europea, promessa che tutte le associazioni di settore sperano sia mantenuta.

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